Chi fa marketing oggi non può più affidarsi solo all’intuito. Serve un approccio guidato dai dati, capace di trasformare informazioni in decisioni efficaci.
Il Data Driven Marketing è un approccio strategico fondato su raccolta, analisi e interpretazione strutturata delle informazioni relative a preferenze, esigenze e comportamenti dei clienti allo scopo di sviluppare e proporre campagne mirate, efficaci e, soprattutto personalizzate.
In precedenza, le strategie si basavano prettamente su esperienza, logiche creative e intuito mentre oggi, in un contesto in cui ogni azione svolta dall’utente genera dati utili, ignorare informazioni di questo tipo equivale a perdere importanti opportunità, comunicare a una platea non in target e sprecare budget.
Una strategia data driven rappresenta quindi, non solo una questione di innovazione tecnologica, ma anche un cambiamento di mentalità: un’apertura evidente all’ascolto e alla comprensione profonda di ciò che i dati raccontano e l’utilizzo intelligente degli stessi nel prendere decisioni che siano realmente efficaci.
L’approccio data driven non si limita al semplice utilizzo delle informazioni raccolte, ma piuttosto mira a costruire una vera strategia di marketing utilizzando come punto di partenza i dati e rimanendo fedeli e coerenti rispetto a ciò che essi comunicano e raccontano.
Essi permettono di individuare i segmenti di pubblico più rilevanti, anticipare i bisogni e le aspettative dei clienti, ottimizzare ogni risorsa e misurare ciò che funziona oppure no, in modo realistico.
Questo non comporta un abbandono totale della creatività, ma consente piuttosto di metterla al servizio di obiettivi misurabili generando esperienze memorabili, personalizzate e coinvolgenti, ma soprattutto coerenti con quanto il target si aspetta.
E questo è possibile unicamente usando strumenti adeguati, persone formate e un mindset orientato all’ascolto continuo del cliente attraverso i dati.
Come anticipato, l’utilizzo di una strategia data driven segna un reale cambio di prospettiva: non significa quindi unicamente raccogliere dati e utilizzarli, ma determina l’adozione di un approccio differente che riguarda anche il modo in cui l’azienda pensa, decide e agisce.
Non basta installare un CRM oppure avere dashboard piene di dati, occorre avere una mentalità aperta ai dati e la capacità di mettere in discussione le abitudini, accettando i numeri anche quando contraddicono l’intuito o l’esperienza.
Solo quando questa base si presenta solida, allora e solo allora, gli strumenti e le metriche lavorano in modo efficace e possono fare la differenza.
Ma il passaggio determinante è quello dall’approccio soggettivo a quello oggettivo che si traduce in modo più chiaro in: non più “secondo me funziona”, ma “i dati dimostrano che funziona”.
Un metodo di lavoro che richiede spirito analitico e la disponibilità ad avere l’umiltà sufficiente da abbandonare idee che non possono trovare conferma nella realtà.
Una buona strategia data driven si riflette pertanto in decisioni consapevoli, rapide e certamente mirate.
Alla base di una strategia data driven ci sono alcuni principi fondamentali che consentono ai dati raccolti di diventare efficaci strumenti di valore. Vediamoli insieme:
Per costruire strategie davvero efficaci, però, non basta raccogliere i dati: è essenziale che siano strutturati, accessibili e integrati.
È qui che entra in gioco un elemento chiave di ogni approccio data driven, scopriamolo insieme.
Attualmente ogni utente/cliente può interagire con una determinata azienda attraverso diversi canali che includono siti web, e-commerce, email, social media.
Una raccolta frammentata dei dati porta ad una scarsa comprensione della visione d’insieme.
A tal proposito è fondamentale il concetto di Single Customer View (SCV), ovvero una modalità di raccolta e organizzazione dei dati che consente di creare un profilo cliente centralizzato all’interno del quale unificare tutte le informazioni raccolte.
Ogni interazione (un clic su una newsletter, un acquisto online oppure una richiesta di assistenza) viene raccolta, registrata e collegata al medesimo profilo cliente/utente, favorendo una visione unificata, coerente e aggiornata.
Questo è utile perché il problema ricorrente è rappresentato dai silos di dati, ovvero archivi separati tra reparti o piattaforme che non comunicano tra loro e ostacolano i flussi di comunicazione rendendoli inefficaci.
Un buon CRM può aiutare a superare questa criticità, centralizzando i dati e facilitandone l’uso in modo strategico.
Il CRM, infatti, è il cuore operativo di una Single Customer View e consente di costruire una relazione più solida e personalizzata con ciascun cliente.
Per scoprire come funziona e perché è così utile, visita la nostra pagina dedicata al servizio: Single Customer View.
La strategia data driven offre un vantaggio tangibile: la possibilità di creare campagne intelligenti ed efficienti che raggiungono il target al momento giusto attraverso il messaggio più adeguato.
Ciò si traduce in una netta riduzione di sprechi rappresentati da pubblicità mostrate al pubblico sbagliato, investimenti poco performanti, campagne generiche.
Meno sprechi di budget, meno tempo perso, più risultati.
Questo approccio permette di puntare su un marketing personalizzato, dinamico e orientato a risultati misurabili.
La pubblicità data driven fa riferimento ad una serie di pratiche volte a convertire i dati raccolti in strumenti atti a migliorare l’efficacia delle campagne.
Ciò significa costruire messaggi su misura rivolti a un target segmentato e ben definito, monitorandone l’impatto, in tempo reale, e suddividendo il pubblico in gruppi omogenei sulla base di comportamento, cronologia d’acquisto, età, interessi e altro.
Una modalità che permette di parlare davvero al gruppo cogliendo e soddisfacendo le sue esigenze e aumentando, di conseguenza, la rilevanza del messaggio.
A questo si affianca la personalizzazione dinamica dei contenuti, cioè la capacità di adattare in tempo reale testi, immagini o call to action in base al profilo dell’utente.
Cosa significa? Un messaggio oppure un annuncio rivolto ad un cliente nuovo avrà obiettivi, tono e struttura differenti rispetto a quello destinato ad uno abituale, poiché altrettanto diversa sarà la relazione con il brand.
Le piattaforme di advertising permettono un monitoraggio delle prestazioni che favorisce la raccolta di dati istantanei su click, conversioni, costi e ritorni.
Una funzione fondamentale che consente di correggere errori e rotte regolando la campagna mentre è in corso, spostando il budget su ciò che funziona meglio ed evitando investimenti poco produttivi.
Il risultato si traduce in annunci più efficaci, investimenti ottimizzati e un miglior rapporto tra costi e risultati.
Costa Edutainment è una società che si occupa di gestire strutture dedicate a cultura e tempo libero, come per esempio l’Acquario di Genova.
Davanti alla necessità di rinnovare il proprio rapporto con i visitatori, l’azienda ha dovuto pensare a come offrire esperienze più personalizzate e comunicazioni realmente rilevanti.
Una strategia data driven ha permesso di centralizzare le informazioni, conoscere meglio i propri utenti e personalizzare le campagne in modo mirato.
Il risultato è stato eccellente: comunicazione efficace, fidelizzazione maggiore ed un uso consapevole, mirato e intelligente del budget dedicato al marketing.
Il caso Costa Edutainment dimostra che partire dai dati non solo migliora le performance, ma consente anche di rafforzare il legame tra brand e cliente.
Scopri tutti i dettagli nel case study completo.
Adottare un approccio data driven è un’opportunità per le aziende che desiderano comunicare in modo efficace, con messaggi e campagne mirate al fine di costruire relazioni forti e durevoli. Abbandonare azioni basate sull’intuito per dedicarsi ad un marketing intelligente guidato da evidenze concrete per ottenere risultati misurabili, campagna dopo campagna.
Se anche tu desideri che il tuo marketing segua questa direzione, prenota una call con il nostro team: saremo felici di aiutarti a costruire una strategia davvero data driven.
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