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Follow Up Marketing: come usarlo per rafforzare le relazioni con i clienti

Che cos’è il follow up marketing e in che modo ti aiuta a rafforzare la relazione coi tuoi clienti? Scopri perché è una leva essenziale.

Esempio di persone che si stringono la mano dopo una trattativa commerciale

Nel panorama competitivo attuale, il follow up marketing è molto più di un semplice “richiamo” al cliente: è uno strumento strategico per costruire fiducia, aumentare le conversioni e coltivare relazioni durature. Ma come strutturare un follow up efficace, coerente con il customer journey e capace di generare valore reale per il cliente? 

Scopriamo perché fare follow up è una leva essenziale e come utilizzarlo al meglio, in particolare attraverso follow up commerciale ed email follow up, le sue due forme più diffuse e performanti. 

Che cos'è il Follow Up Marketing (e perché non puoi farne a meno)

Follow up marketing significa dare seguito a un’interazione avvenuta tra brand e cliente: può trattarsi di un lead che ha scaricato una risorsa, di un contatto che ha ricevuto un’offerta, o di un cliente già acquisito da fidelizzare. 

L’obiettivo? Mantenere viva la relazione e accompagnare la persona lungo il percorso decisionale, trasformando l’interesse iniziale in una conversione e, idealmente, in una relazione continuativa. 

Un follow up ben progettato è: 

  • tempestivo, avviene quando l’interesse è ancora alto; 
  • rilevante, offre contenuti o informazioni utili e personalizzate; 
  • misurabile, si integra con CRM e piattaforme di automazione per tracciarne l’efficacia. 

Perché il follow up è cruciale per la tua strategia

Spesso si teme che ricontattare il cliente più volte possa risultare invadente. Ma in realtà, i dati dicono il contrario. L’80% delle vendite richiede almeno cinque follow up, ma il 44% dei venditori smette dopo il primo tentativo. 

Fare follow up in modo strategico può: 

  1. rafforzare la fiducia – mostrare attenzione anche dopo il primo contatto comunica affidabilità, cura e professionalità; 
  2. aumentare le probabilità di conversione – il follow up tiene attivo il contatto e lavora sull’obiezione, trasformando la valutazione in decisione; 
  3. intercettare criticità – un’azione tempestiva può risolvere dubbi o problemi prima che diventino un ostacolo all’acquisto; 
  4. ottimizzare il customer journey – seguire il cliente con costanza aiuta a identificare momenti di frizione e migliorare l’esperienza; 
  5. fidelizzare nel lungo termine – un brand che continua a comunicare valore anche dopo la vendita ha molte più probabilità di essere scelto di nuovo. 

Le 5 principali tipologie di follow up

Ogni tipo di follow up ha obiettivi e dinamiche specifiche. Vediamo i casi d’uso più diffusi e le loro caratteristiche operative. 

1. Follow up commerciale: la chiave per convertire lead in clienti

Il follow up commerciale entra in gioco subito dopo un primo contatto: una trattativa aperta, una call esplorativa, un preventivo inviato. 

Spesso è proprio qui che si decide se un’opportunità diventerà una vendita o si raffredderà. In questo, l’aiuto di un’Agenzia che gestisce progetti di engagement e loyalty può fare la differenza. 

Best practice 

  • Pianifica una sequenza di follow up entro i primi 7 giorni. 
  • Personalizza ogni contatto facendo riferimento alla conversazione precedente. 
  • Offri un motivo concreto per ricontattarti: un contenuto utile, una proposta aggiornata, una nuova testimonianza. 
  • Sii perseverante ma rispettoso: l’insistenza funziona se ben dosata. 

Se gestito correttamente, il follow up commerciale contribuisce anche al customer engagement e alla loyalty, con l’aiuto di strumenti o agenzie dedicate. 

2. Email follow up: automatizzare relazioni efficaci

L’email follow up è uno degli strumenti più versatili per tenere viva la relazione. Permette di segmentare l’audience, personalizzare i messaggi e misurare le performance in modo puntuale. 

Una sequenza efficace di email follow up può includere: 

  1. Email di ringraziamento → entro 24 ore dal primo contatto. 
  2. Email informativa → con approfondimenti o materiali utili. 
  3. Email di proposta o invito all’azione → per sollecitare una risposta o un’interazione. 

Consigli pratici 

  • Non esagerare con la frequenza: 3–4 email ben distribuite sono più efficaci di 10 messaggi ravvicinati. 
  • Cura l’oggetto e il pre-header: fanno la differenza nell’apertura. 
  • Usa software di automazione (es. magnews, HubSpot, Mailchimp) per creare workflow basati sul comportamento dell’utente. 

3. Follow up post-evento: trasformare la partecipazione in relazione

Hai organizzato un webinar, una fiera, un open day? Non basta registrare le presenze: serve progettare un follow up post-evento per mantenere viva l’attenzione. 

Esempi di azioni efficaci 

  • Invio di materiale utile (presentazioni, video, articoli correlati). 
  • Richiesta di feedback o recensioni. 
  • Proposte personalizzate in base alla sessione seguita o al profilo del partecipante. 

Ricorda: il contatto post-evento va fatto entro 72 ore per sfruttare l’alta disponibilità al dialogo. 

4. Follow up post-vendita: oltre la transazione 

Dopo la vendita, molti si rilassano. Ma è qui che inizia la vera relazione. Il follow up post-vendita migliora la soddisfazione, stimola il riacquisto e apre la porta a upselling e cross-selling. 

Cosa puoi fare? 

  • Invio di survey per misurare la customer satisfaction. 
  • Contenuti educativi su come usare al meglio il prodotto o servizio. 
  • Proposte complementari (es. accessori, servizi aggiuntivi, garanzie estese). 

Mostrare attenzione nel post-vendita è un forte segnale di cura: chi si sente seguito, tornerà. 

5. Ricontatto periodico: mantenere viva la relazione nel tempo

Un lead che non ha convertito, un cliente inattivo da mesi, un contatto fermo nel CRM. Qui entra in gioco il follow up di ricontatto periodico. 

Questa strategia mira a: 

  • rianimare lead “freddi” con nuove offerte o contenuti; 
  • presidiare la mente del cliente con comunicazioni regolari e non invasive; 
  • fornire motivi concreti per tornare a interagire. 

Esempi: newsletter con novità, reminder su scadenze, promo personalizzate, inviti a eventi. 

Come fare follow up in modo davvero efficace

Ormai lo avrai capito: per ottenere risultati dal follow up marketing non basta “ricontattare il cliente”: serve strategia. Ecco le leve fondamentali. 

1. Scegli il canale più adatto

Non esiste un canale migliore in assoluto: dipende dal contesto e dal tipo di cliente.

  • Email → ottima per contenuti informativi e sequenze automatizzate.
  • Telefono → utile per trattative calde o per fare chiarimenti urgenti.
  • LinkedIn → ideale in ambito B2B per coltivare relazioni professionali.
  • SMS o WhatsApp → efficace per promemoria o conferme rapide.

2. Personalizza ogni messaggio

Evita template generici. Usa il nome del contatto, riferimenti alla conversazione, ai bisogni espressi o ai contenuti scaricati. Far sentire unico ogni cliente è il primo passo per creare relazione.

3. Segmenta i contatti

Non tutti i lead sono uguali. Identifica se sono:

  • freddi, invia contenuti informativi;
  • tiepidi, offri un confronto o una call;
  • caldi, proponi un’offerta mirata.

Segmentare consente di parlare al momento giusto, con il messaggio giusto.

4. Offri valore a ogni interazione

Il follow up non è una rincorsa: è un’occasione per dare qualcosa in più.

Può essere:

  • una guida utile;
  • un caso studio simile al cliente;
  • una promozione esclusiva;
  • un contenuto video o un tutorial;

5. Agisci con tempismo (e costanza)

Il tempismo fa la differenza. Contattare un lead 2 giorni dopo è spesso troppo tardi. Agisci entro 24–48h, poi pianifica follow up regolari (senza essere pressante). 

6. Automatizza dove possibile 

Usa strumenti di marketing automation per gestire sequenze email, reminder, azioni post-download o post-visita. Così puoi seguire ogni contatto in modo scalabile, ma senza perdere personalizzazione. 

Follow Up e Inbound Marketing: un'accoppiata vincente

Integrare il follow up marketing in una strategia di Inbound Marketing moltiplica le opportunità. 

L’inbound attira clienti con contenuti di valore, il follow up li trasforma in conversioni attraverso: 

  • ricontatti mirati dopo la fruizione di contenuti; 
  • lead nurturing basato sul comportamento; 
  • inviti personalizzati a call, eventi o demo. 

Insieme, inbound e follow up creano un percorso fluido, coerente e orientato alla relazione. 

In altre parole...

Il follow up non è un’azione accessoria, ma una leva strategica. Che si tratti di vendite, marketing o customer care, avere una strategia di follow up significa ascoltare, reagire e costruire fiducia. 

Inizia oggi stesso a ottimizzare il tuo follow up commerciale, automatizza il tuo email follow up e sperimenta nuovi formati. Perché una relazione non si crea con un solo messaggio: si coltiva nel tempo. 

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